Alla dottoressa Maria Turchetto

Dipartimento di Studi Storici

Università Ca’ Foscari, Venezia

e

Via S. Cecilia, 30 - 56127 PISA

Cialtrona stalinista,

Bello come l’incontro casuale, su un tavolo da decostruzione, di una macchina da cucire telematica e dei reperti anatomici dell’ideologia decomposta; rassicurante come il fronteggiarsi, tutt’altro che fortuito, di un ombrello nucleare americano e di una batteria di missili strategici russi in una località balneare del Mar Baltico; rigoroso come l’equazione, stabilita nottetempo su una lapide commemorativa, tra lo scimmione da fiera e un uomo di Stato assassinato ormai trent’anni or sono dal governo parallelo dell’Italia e dai servizi di protezione del suo Stato; stringente come le mani di un ideologo neocattolico intorno al collo della moglie stalinista che aveva finito per farlo spazientire, - decisamente il tuo personale Miniver (Ministero della Verità in neolingua) Althuserra sempre più da presso l’eterna «frattura epistemologica» tra le barzellette da caserma «marxiste» prodotte dagli impiegati della Sezione Amena (Balibar, i defunti Derrida-Deleuze, Navarro, Montag, - il pompiere di Fahrenheit 451? - Negri, Duroux e altre senili baldracche a diverse tariffe) e ogni residuo senso della realtà, almeno a giudicare dalla recente creazione intensiva, ma selettiva e mirata, di buchi della memoria nella scalognata rete - «non donna di provincie, ma bordello» come la serva Italia, ahi! - di contatti «antagonisti» di cui risulti a tutt’oggi tenutaria e, nonostante la tua menzognera assicurazione del contrario, quasi puntuale aggiornatrice.

Nel verificare questo fatto, in quanto tale irrefutabile, ho potuto incidentalmente constatare, per la millesima piuttosto che per la decima volta, l’inossidabile capacità di fantasmare simmetrie fra entità toto coelo incomparabili, - quasi che si trattasse della complementarità logico-categoriale di costruzioni metafisiche assolutamente contrapposte, - di cui gli esseri di propaganda della tua specie danno prova ogni volta che qualcosa turba il comodo status di cui godono come decervellati in servizio permanente effettivo. È come dire che gli «opposti estremismi» e «i traditori al soldo del Mikado e di Wall Street», se non «gli agenti di Franco, di Hitler e del fascismo internazionale», non sono lontani, dal momento che tu, o forse qualche sciamannato la cui programmazione è palesemente conforme alla tua e che agisce ai tuoi ordini, hai avuto l’improntitudine di applicare segretamente, in un rogo virtuale, la formula di rito («donec expurgantur») con cui il Sant’Uffizio aveva acceso pubblicamente tanti roghi reali, accomunandovi l’ex «invarianti»-«Anacharsis» e i relitti del negazionismo bordigo-faurissoniano, nonché altri agenti dell’operazione revisionista ormai privi di coperture intellettuali stalino-hegeliane (due termini che si annientano nel loro accostamento, quanto a sé adatto solo a un pezzo di teatro del Losurdo conservato sotto Canfora per l’edificazione dei posteri) e cancellando ambedue, ma post-festum, dalla memoria del computer. Non è evidente che gli estremi si toccano? Sia i principali protagonisti di questa operazione del Polintern - Internazionale Poliziesca in neolingua - controrivoluzionario, sia quelli che hanno denunciato il suo senso strategico globale nell’ultimo trentennio non si sono forse occupati, come si dice nel ripugnante gergo dell’università e del giornalismo, dei campi di sterminio, del Gulag, dei crimini di Hitler e di Stalin, della farsa del non-intervento in Spagna, e così via, dimostrando ipso facto la loro connivenza (oggettiva o soggettiva?), a tal segno da meritare di essere spazzati via dalla faccia della Rete? Una logica davvero imparabile!

In ogni caso ti è sufficiente per sbavare allo stimolo, essendo la stessa logica da cui, per oltre un sessantennio, è stato alimentato un altro negazionismo, questo sì realmente simmetrico e complementare al primo, e che ultimamente è ripreso, anche sulle colonne «liberali e democratiche» dei cryptos de «la Repubblica», con una virulenza tutt’altro che inaspettata: quello che intende coprire la responsabilità diretta degli stalinisti, e la corresponsabilità degli «anarchici di governo» nell’assassinio, per esempio, di Buenaventura Durruti o in quello di Camillo Berneri, ridotto ultimamente da un certo Roberto Gremmo (un sedicente «simpatizzante dell’anarchismo» che risulta essere membro della Lega Alpina) a un regolamento di conti tra bande rivali - anarchiche e radicali - per ottenere il controllo delle finanze catalane. Di questo passo «il Migliore» non avrà fatto neppure un viaggio nella Spagna da cominternizzare... «La storia è qualcosa che non c’è stato, raccontato da qualcuno che non c’era», come dicono gli inglesi.

Naturalmente è a questi psicopatici sempre intenti a «negare ciò che è e a spiegare ciò che non è», e non ai loro nemici, che vanno le tue simpatie, visto che non avevi mancato, come hai avuto la faccia tosta di precisare con untuoso gesuitismo da dama di carità nel tuo squallido bigliettino a Paola Ferraris, di «offrire gratuitamente ospitalità per un sacco di tempo» a chiunque, e quindi persino a «invarianti» prima versione, una rivista che, nella pretenziosità impotente e nell’analfabetismo modernizzato che ne costituiscono la principale cifra stilistica, incarnava quel «differenzialismo culturale, fino all’antisemitismo incluso», che ne svela anche troppo bene la sacrestia d’origine insieme alla meta tunisina, a bordo della nave craxiana, - anche se alcuni suoi collaboratori, essendo troppo pigri per grufolare nelle pattumiere gauchiste o semi-gauchiste, analogiche o digitali che siano, male hanno fatto a fidarsi delle assicurazioni che una redattrice della rivista dava periodicamente loro a proposito delle buone intenzioni sovversive libertarie, radicali, e persino consiliariste o pro-situ dei suoi animatori.

Si capisce il tuo imbarazzo, dal momento che proprio questo mercanteggiamento è stato denunciato dall’ultima redazione di «invarianti», fino a rompere il giocattolo, costringendo i proprietari della testata e la vecchia redazione, ormai completamente espropriati, ammutoliti e in rotta precipitosa dopo una raffica di dimissioni, a una malaparata che equivale a una confessione: la soppressione della rivista. E si capiscono anche le ragioni di un tale imbarazzo, dal momento che il prete Althusser, il tuo principale idolo, è stato per decenni il filosofo «marxista» ufficiale del Partito stalinista francese, quello dei Marcel Cachin, dei Thorez, dei Marty («il macellaio di Albacete»), dei Marchais, dei Seguy, così come due intellettuali ufficialmente non stalinisti come Foucault e Negri sono diventati l’intellettuale di servizio «anti-imperialista» di Khomeini (l’affossatore della rivoluzione iraniana) e, rispettivamente, il consigliere di Mitterand e del sinistro Hugo Chavez. Perché dunque si sarebbe dovuta contestare l’innocente attività svolta da Claudio Mutini, Regina Franceschini e altri figuranti in qualità di rianimatori culturali, anzi di Mediaterratori (dal nome di un’associazione politico-culturale che essi animavano parallelamente a «invarianti»), del regime totalitario di Tunisi e dei suoi protettori occidentali?

Tanto più che, a quanto risulta dall’ultimo aggiornamento (novembre 2006) della pagina web dell’Associazione Louis Althusser, ospitata da Mercati Esplosivi, il robot conforme che ha steso a tua gloria, per «Le Ore critiche marxiste», un informe resoconto del convegno su Althusser organizzato da un «collettivo diretto » (sic!) da te, non manca di glorificarvi «la presenza in Francia e in Italia dei due principali partiti comunisti d’Europa» nella «prospettiva, certamente utopica, di un’unità ideale [sic] delle due nazioni [sic] via [sic] gli scambi tra i loro "comunismi" [le virgolette sono sue, Ndr] nazionali», definita «una prospettiva che, raccontata a decenni dalla sua scomparsa, riesce ad essere nondimeno più vitale e anche più concreta di molti progetti di unificazione politica europea». Se, secondo Orwell, la guerra è pace, la libertà è schiavitù e l’ignoranza è forza, slogans cui bisognerà aggiungere come corollario che l’irreale è concreto, e che di conseguenza solo i morti sono vivi, allora è necessario che questi morti disseppelliscano incessantemente i loro morti, specie quelli come Althusser, che «ha cercato di essere inscindibilmente filosofo e comunista», - soprattutto quando rimasticava il cadavere putrefatto di Dio in compagnia del neo-teologo Jean Guitton, naturalmente.

Sulla base del nonsenso generalizzato che presiede a un double-think (bispensiero) così spongiforme, è agevole capire come e perché tu abbia potuto spedire a Paola Ferraris, beninteso solo dopo le sue caute rimostranze per il tuo atto censorio, uno scervellato bigliettino in cui, senza contare la spiritosaggine insulsa e insolente del tono, che è certamente un prodotto della tua sola qualità di collaboratrice del «Vernacoliere«, nello spazio di tre righe e mezzo ci sono più controsensi, menzogne, stupidaggini e contraddizioni che parole: «"Mercati Esplosivi" - così scrivi - è da un pezzo in fase di abbandono. Ho offerto gratuitamente ospitalità per un sacco di tempo [a chi? Ndr], ora tutto ciò non ha più molto senso, perché le riviste si sono autonomamente dotate di siti. Quindi quello che farò è togliere i link e smantellare il tutto.» È infatti bastato uno sguardo al tuo mercatino elettronico, sempre che non sia un albergo a ore della Seconda Realtà, per stabilire che la tua prima affermazione è falsa; che la seconda è insensata (a meno che non significhi solo che ora offri ospitalità secondo un apposito tariffario, il quale non ci è stato però comunicato); che la terza è vera in alcuni casi e falsa in altri - i tuoi amici di Pisa o la tua Associazione Louis Althusser, per esempio, - e dunque è falsa, sì da costringermi a concludere che è a Lucca, e non a Venezia, che una livornese bianca allevata in batteria, quale tu sei, è andata a perfezionare il suo intelletto. Si sa d’altronde che in quella terra, «che n’è ben fornita», «ogn’uom v’è barattier, fuor che Bonturo; / Del no per li denar vi si fa ita». E ciò m’induce a pensare di averti sopravvalutato, attribuendoti capacità oscurantiste da sinodo di vescovi o da ufficio politico del Pcus, se non da moderna psicopolizia. La cosa più probabile è che tu ti sia limitata a calcolare, oltre all’entità della rendita di sinecura accademica che ti garantiscono certi link prestigiosi (anche libertari, o, talvolta, sedicenti tali - questo per te poco conta) e il volume degli scambi di favori e di menzioni d’onore che ti garantisce la compagnia dei diversi sciaborditi «di sinistra» che infestano ancora il panorama. La decisione di farla finita con la canaglia pezzente di teppisti e guastafeste come me e i miei ex compagni di avventura, poco presentabili nel tuo salottino virtuale, è quasi certamente maturata nell’ambito di siffatti scambi, in considerazione del fatto che avevamo cessato di dare segni di vita (il villaggio è piccolo, la gente mormora...). E invece, come puoi constatare, questi fantasmi si aggirano tuttora per il mondo, vaghi di esprimerti calorosamente i sensi della loro più viva insoddisfazione, tant’è vero che i meccanismi della tua specie - volendosi pallidi riflessi pubblicitari feticisti della classe dell’incoscienza che domina realmente la società mondiale post-11 settembre dall’alto delle sue cupole - s’ingannano su tutto e non possono che sragionare su menzogne. Tilt! Rifai i calcoli, Turchetto, rifai i calcoli!

Per aiutarti in questo compito decisamente al di sopra dei tuoi mezzi, resta soltanto da valutare la quarta affermazione contenuta nel tuo messaggio, della quale, riguardando quelli che in filosofia vengono chiamati futuri contingenti, non si può dire né che sia vera, né che sia falsa. Certo non voglio dubitare della specchiata onestà delle tue intenzioni e volizioni, avendovele tu, per un’unica volta in vita tua, espresse come meglio non si può. Ma quasi due mesi sono passati dal 29 maggio, data della e-mail che conteneva, oltre allo sciagurato campionario di corbellerie di cui s’è detto, la tua sincera dichiarazioni di intenzioni, e disgraziatamente non sembra che nel frattempo tu abbia voluto impegnarti a realizzarne il veridico contenuto. Non ti resta che sbrigarti a farlo: i «Mercati Esplosivi» devono scomparire, per diventare vitali e concreti come il tuo «comunismo»! Ci tengo in modo particolare, e non voglio andare incontro a delusioni che sarebbero spiacevoli per tutti, ivi compresi te e i miei amici, seppure per ragioni del tutto opposte.

Credi, comunque, che osserverò il seguito della tua carriera con tutta l’attenzione che merita.

 

 

 

Per

Anacharsis. La rivista del genere umano,

Filippo Scarpelli

 

 

Copia a:

Alice Debord, Éditions Antisociales, Paola Ferraris, Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa, Istituto Internazionale di Storia Sociale di Amsterdam, J.J. Garcia de «L’Achèvement», Paolo Salvadori

e, per conoscenza, a:

«Altrastoria», «La Contraddizione», Éditions de l’Encyclopédie des Nuisances, Roberto Galeotti, Leonardo Lippolis, «Rivista storica dell’anarchismo», Roberto Roberti, «Umanità Nova»

 

 

bollettino del giorno

sullo stato dei mercati esplosivi

 

  1. "non ha più molto senso" dare spiegazioni
  2. "I tassi di funzionalità superano il 95%", assicurano all’Atac. Tuttavia, una centralinista del numero per i reclami della società conferma che "arrivano tantissimi reclami ogni giorno, forse perché le macchine sono vecchie".

    Le macchinette automatiche per l’acquisto dei biglietti dell’autobus possono giocare brutti scherzi e far perdere i soldi. Ma l’Atac assicura che a breve saranno tutte sostituite.

    E una volta fatto il reclamo? Per ottenere l’euro rimborsato "ci vuole qualche mese di pazienza", spiega l’operatrice al telefono.

    Un incendio ad una centrale nucleare che però, secondo le autorità, non costituisce pericolo per la popolazione.

    Degli effetti sulla centrale non ci sono notizie.

    Vi è stata una fuga di liquido radioattivo, circa 1200 litri, ma "la fuga è ben al sotto dei livelli che potrebbero provocare un pericolo all’ambiente", ha assicurato un responsabile, aggiungendo che nessun dipendente è stato esposto a radiazioni.

    Da uno dei sette reattori sono fuoriusciti 1200 litri di acqua contaminata da radiazioni, che si è riversata in mare. Inoltre, un centinaio di fusti di acciaio a chiusura ermetica contenenti rifiuti a rischio si sono rovesciati e alcuni di essi si sono scoperchiati. "Ammetto che c’è stata una certa inefficienza nelle misure di estinzione dell’incendio" scoppiato a causa del terremoto, ha detto il presidente della compagnia che gestisce la centrale. E il portavoce del Governo ha aggiunto che occorre spiegare perché gli standard di resistenza della centrale non hanno retto al sisma.

  3. neanche promettere riparazioni.
  4. allora i responsabili diranno di "smantellare tutto".

ma sono troppo buoni: fanno sparire il minimo necessario, per il nostro bene!

 

"Vaffanculo" non è più un insulto. anzi, "non ha più molto senso": ci vuol di meglio.

Scollatura pericolosa: espulsa dall’autobus. A Lindau, sul lago tedesco di Costanza, un autista di bus ha fatto scendere una 20enne perché il suo decolleté troppo sexy lo distraeva dalla guida con conseguente pericolo per i passeggeri.

e Anacharsis è troppo, troppo sexy.

 

Roma, 18 luglio 2007

Paola Ferraris

 

  • Dottoressa Turchetto, - disse mio padre, dopo essersi rammaricato con lei dell’incidente: - le piccole maledizioni sono solo uno spreco di energia, e dopo tutto non servono a niente.
  • Agitano i nostri umori - continuò mio padre - senza attenuarne l’acrimonia.
  • Perciò, - continuò mio padre con la più cervantica gravità: - io ho la più grande venerazione al mondo per quel gentiluomo il quale, non fidandosi della propria discrezione in questo, si mise a tavolino e con tutto suo agio compose delle formule blasfematorie adatte a qualsiasi provocazione, dalla più lieve alla più grave che gli potesse capitare; poi, avendole rilette ed essendosi persuaso che sarebbe stato capace di attenersi ad esse e di non oltrepassarne i limiti in nessuna circostanza, le tenne sempre a portata di mano sulla mensola del caminetto. Leggete:

"Per l’Autorità di Dio Onnipotente, del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, e dell’Immacolata Vergine Maria, madre e patrona del nostro Salvatore, e di tutte le virtù celesti, angeli, arcangeli, troni, dominazioni, potestà, cherubini e serafini, e di tutti i santi patriarchi, profeti, e di tutti gli apostoli e gli evangelisti, e dei santi innocenti che in presenza del Divino Agnello sono stati giudicati degni di cantare il nuovo cantico dei santi martiri e dei santi confessori, e delle sante vergini, e di tutti i santi riuniti, con i beati e gli eletti di Dio. Sia lei maledetta.

Noi la scomunichiamo e anatemizziamo, e dalla soglia della Santa Chiesa di Dio Onnipotente interdiciamo, perché sia tormentata, assegnata e consegnata con Dathan e Abiram e con tutti coloro che dicono al Signore nostro Dio: Allontanati da noi, non desideriamo conoscere le tue vie.

E come il fuoco è spento dall’acqua, così sia spenta la sua vista per sempre e sempre, a meno con non si penta. Amen."

"Lei maledica il Padre che creò l’uomo. Lei maledica il Figlio che soffrì per noi. Lei maledica lo Spirito Santo che ci fu dato col battesimo. Lei maledica la Santa Croce che Cristo ascese trionfando dei suoi nemici per la nostra salvezza."

"Che la Santa e immortale Vergine Maria, madre di Dio, la maledica. Che san Michele, avvocato delle sante anime, la maledica. Che tutti gli angeli e gli arcangeli, principati e potestà, e tutte le milizie celesti la maledicano."

"La maledica san Giovanni il Precursore, e san Giovanni Battista, e san Pietro e san Paolo, e sant’Andrea, e tutti gli altri apostoli di Cristo riuniti. E possano tutti gli altri suoi discepoli e i quattro evangelisti che con la loro predicazione convertirono il mondo, e la santa e mirifica schiera dei martiri e confessori che con le loro sante opere si sono resi piacenti a Dio, maledir lei."

"Il santo coro delle sante vergini che per la gloria di Cristo hanno disprezzato le cose del mondo, la maledicano. Tutti i santi che dalla creazione del mondo sino alla fine dei secoli sono e saranno diletti a Dio, la maledicano."

"Che i cieli e la terra, e tutte le sante cose che in essi vi sono, maledicano lei."

"Sia dannata dovunque si trovi, in casa e nelle stalle, nel giardino o nei campi, sulla via maestra o sul sentiero, nel bosco, nell’acqua, o in chiesa. Sia lei maledetta in vita e in morte."

"Sia lei maledetta in tutte le facoltà del suo corpo."

"Sia maledetta internamente ed esternamente."

"Sia maledetta nei capelli della testa. Sia maledetta nel cervello, nel cocuzzolo, nelle tempia, nella fronte, nelle orecchie, nelle ciglia, nelle guance, nelle mascelle, nelle narici, nei denti incisivi e molari, nelle labbra, nella gola, nelle spalle, nei polsi, nelle braccia, nelle mani, nelle dita."

"Sia maledetta nella bocca, nel petto, nel cuore e nei visceri e più giù sino allo stomaco."

"Sia maledetta nelle reni e nell’inguine, nelle cosce, nelle ginocchia, nelle gambe, nei piedi, e nelle unghie dei piedi."

"Sia maledetta in tutte le giunture e articolazioni delle sue membra, dalla cima della testa alla pianta dei piedi; non vi sia salute in alcuna sua parte."

"Possa il Figliuolo del Dio vivente, in tutta la gloria della sua Maestà, maledirlo, e possa il cielo con tutte le potenze che in esso si muovono insorgere contro di lui, maledirla, dannarla, a meno che si penta e faccia espiazione. Amen. Così sia. Amen"

 

NB: Il «bollettino del giorno» era, in originale, un collage di ritagli di giornale: ma quasi illeggibili, così non ci è parso il caso di appesantire con un'immagine questa postilla augurale.




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